BARUMINI E I NURAGHI PER UNA SARDEGNA INSOLITA
Non solo mare fantastico e spiagge da sogno. La Sardegna nasconde anche dei veri e propri gioielli: monumenti della Preistoria che vi faranno conoscere un entroterra inaspettato.
Piccoli comuni che custodiscono grandi tesori e si trovano proprio al centro dell’isola: il vero cuore di questa terra.
Il Parco della Giara
Il parco si trova nella parte centrale della Sardegna tra il golfo di Oristano, la Marmilla, la Trexenta e il Sarcidano. Il nome indica un territorio composto di alture pianeggianti spesso ricoperte di lava, isolette vulcaniche e zone pietrose. Un pezzo di terra misto e affascinante. Un parco che nel corso degli anni si è trasformato fino a mantenere oggi i tratti della macchia mediterranea: boschi, praterie e alberi di sughero che ospitano il Cavallino della Giara, esemplare molto presente in questa zona.
E’ il luogo ideale per chi vuole immergersi nella natura e lasciarsi accompagnare dalla calma e dalla tranquillità di estesi e vasti prati verdi.
I Nuraghi
Il parco subisce un’enorme trasformazione nel periodo dei nuraghi: diventa un castello naturale inespugnabile in cui vengono costruite 23 strutture, attorno alle quali vivono delle piccole comunità autosufficienti. Siamo nella preistoria e il massimo ingegno dei nostri antenati è manifestato dall’aerea archeologica di Barumini che comprendeva la Giara e le valli della Marmilla e della Trexenta.
Questa zona passa dai cartaginesi ai romani, fino a costituire il fulcro attorno al quale si sono sviluppati i paesi attuali. Decine e decine di insediamenti rinvenuti in superficie, a testimoniare che è stato un centro economico, agricolo e sociale di rilevante importanza.
La zona di Barumini, sotto la protezione UNESCO, comprende il nuraghe meglio conservato: al centro del villaggio, alto 18 metri, si erge il maestoso “Su Nuraxi”, che dà il nome a tutta la zona.
È proprio qui che si trovano i nuraghi meglio conservati, e questa terra dei grandi monumenti in pietra è il simbolo delle Sardegna più suggestiva e misteriosa.
Làconi
Prendete una cartina, tracciate due linee incrociate che partono dalle estremità opposte, nord- sud e ovest-est, e troverete lì in mezzo, proprio al centro, Làconi, il borgo del Sarcidano.
Il più lontano dalle coste, ma il più vicino alla cultura preistorica, col suo patrimonio di archeologia, tradizioni, cucina ed economia pastorale. E’ il rifugio dove i sardi scappano per ritrovare silenzio e freschezza, lontani dalle chiassose coste estive. Ricco anche di arte e storia: dal museo Menhir, fino al Palazzo Aymerich e il suo straordinario parco, e poi le memorie di Sant’Ignazio da Làconi, il frate poverello molto venerato nel centro-sud della regione.
Il Menhir Museum, al centro del paese, è l’abitazione civile più importante della Sardegna. È arricchito di carte da parati francesi realizzate a Parigi che attestano la profonda raffinatezza della famiglia Aymerich, marchesi di Laconi.
Proprio da qui parte il Parco Aymerich, il più grande parco urbano della regione, che raccoglie una folta vegetazione, fra sorgenti e cascate, ruscelli e laghetti, rocce calcaree e cavità naturali. Lunghi sentieri in cui è possibile respirare il profumo di piante esotiche, dei pini della Corsica, di platani e lecci, alte querce da sughero, orchidee sarde, frutto della collezione del marchese Ignazio Aymerich che volle questo parco nel XIX secolo. Il suo amore per le piante ci regala oggi anche un imponente e secolare esemplare di cedro del Libano.
Chi arriva alla chiesa parrocchiale può allungare lo sguardo dall’alto di Punta Carradore, un punto panoramico dove si innalza una statua equestre del santo più venerato dai sardi, a ricordare che in questa zona i cavalli sono di casa: a nord del paese, nella foresta di Funtanamela, scorrazzano felici dozzine di cavallini del Sarcidano, allevati allo stato brado.
Castello di Sanluri
Costruito nel 1355 per volere del visconte Pietro IV d’Aragona, divenne nel 1436 la sede della famiglia.
Agli inizi del 1900 il castello è passato al Generale Conte Nino Villa Santa che lo restaurò completamente, fino ad essere diventato, oggi, sede di quattro musei, in cui si conservano i cimeli delle guerre mondiali, del fascismo e delle campagne d’Africa, ma anche collezioni di ritratti e sculture di cera realizzate tra il 500 e l’800: una delle più grandi raccolte presenti in Europa. Senza dimenticare il salone delle milizie dove è possibile ammirare armi, equipaggiamenti e bandiere donati nel 1927 da Emanuele Filiberto duca d’Aosta. Alcuni di questi cimeli sono di importanza nazionale, come il tricolore della vittoria: vere e proprie testimonianze della storia della Penisola.
Ancora convinti che la Sardegna abbia soltanto un mare fantastico? Mettete il costume in valigia, ma non dimenticate di fare una passeggiata tra i tesori della Preistoria. Preparatevi a un viaggio pieno di sorprese e scoperte: il fascino di questa terra vi travolgerà.